Dal racconto della storia dell’associazione abbiamo cercato di comunicare quanto grazie alle nostre esperienze formative e professionali abbiamo potuto sperimentare i benefici psicologici derivanti dagli approcci esperienziali, il valore dell’”uscire” dal contesto canonico dello studio.
Nella terapia all’aria aperta cambia la postura, anche fisica, del curante, che non aspetta il paziente in studio, ma si sposta, gli va letteralmente in-contro, ed è quindi soggetto in movimento, in carne ed ossa, in un ambiente meno asettico, e più “reale”. Anche in uno studio l’incontro è “reale” e il terapeuta è “in carne ed ossa”, ma il valore aggiunto dello stare all’aria aperta, nella natura, è rappresentato dalla possibilità di fare esperienza alla presenza e al contempo insieme al terapeuta. Ad esempio il potersi cogliere nel proprio soggettivo rapportarsi allo spazio naturale circostante e non sempre prevedibile, come può essere la natura (ma anche la vita), ad esempio in relazione a un cambiamento climatico, o al comportamento dell’animale, nel caso degli IAA (interventi assistiti con gli animali), può rappresentare uno stimolo ad un’autentica scoperta di sé, meno “mentalistica” e più immediata.